Ci siamo incontrati con la PADI AmbassaDiver, Florine, per scoprire in cosa trae ispirazione durante i suoi viaggi subacquei, e non subacquei, in giro per il mondo!

Florine Wreck diving adventures in Malta

 

Cosa ti ha ispirato a fare il tuo primo respiro sott’acqua?

Sin da quando ero una bambina, ho sempre voluto nuotare sott’acqua con i pesci. Sono stata abbastanza fortunata da crescere vicino all’oceano, ma in qualche modo, non era una zona con molte immersioni: più vela e windsurf che è stato il mio primo sport d’acqua.

Quando i miei genitori hanno portato me e mio fratello nelle isole dei Caraibi Francesi di Martinica e Guadalupe, ho iniziato a fare snorkeling e apnea e cresceva la voglia di fare immersioni sotto la superficie del mare. Un anno, i miei genitori annunciarono che avrebbero portato tutta la famiglia a fare un Discover Scuba Dive, ero elettrizzata. Dai miei primi secondi sott’acqua mi sono sentita bene, rilassata e appassionata per tutta la vita.

Essendo che, negli anni ’90 immergersi aveva dei prezzi considerevoli, non mi sono osata di chiedere di nuovo ai miei genitori, che avevano già usato tutti i loro risparmi per portarci in questa fantastica vacanza ai Tropici, di farmi immergere e mi sono sentita già molto fortunata. Ho aspettato 10 anni per avere un lavoro e pagarmi una vacanza. Volai in Thailandia per un mese e presi i miei brevetti Open Water Diver e Advanced Open Water Diver, e da qual momento non smisi più di immergermi.

 

AmbassaDiver Florine

 

Hai visitato più di 40 Paesi e ti sei immersa in molti di questi, è stata la subacquea a ispirare i tuoi viaggi, o il contrario?

Il viaggiare mi aveva già appassionato tanto tempo prima. La mia idea iniziale quando finii il mio Open Water era “se c’è qualsiasi immersione bella da fare nell’area che sto visitando, allora meglio!”. Mi sbagliavo. Molto velocemente scoprii che era impossibile vedere tutto nel tempo di una vita, e realizzai che la subacquea era il modo perfetto per vedere il mondo attraverso un tema comune. Non voglio scegliere tra viaggi e immersioni; voglio entrambi

Quindi per esempio, volevo davvero visitare l’Argentina, che non è una delle principali destinazioni subacquee. Non importava, organizzai il mio itinerario attorno ai migliori siti subacquei argentini, e questo mi portò in alcuni posti che altrimenti non avrei mai visitato. Durante questo viaggio, dopo essermi immersa nel Beagle Canal vicino Ushuaia, Tierra del Fuego, mi innamorai delle immersioni in acqua fredda, e decisi che era il momento di comprare la mia prima muta stagna.

Meno di un anno dopo, andai in Scozia, perciò non era stata una brutta idea per niente! Con una muta stagna nella borsa subacquea, da quel momento potevo viaggiare in qualsiasi destinazione al mondo senza nessun problema di condizioni di temperature.

Ora, la mia missione è di mostrare alle persone che non devi necessariamente essere ricco per fare le stesse cose!

Hai un’immersione o un ricordo subacqueo preferito?

Dal momento in cui le persone scoprono che sono una travel blogger subacquea mi viene fatta sempre la stessa domanda, ancora e ancora. Sono un pò imbarazzata perché è difficile dire quale posto sia il migliore. Non credo in una classifica della subacquea perché è uno sport così ampio in tipologie e interessi che farne una classifica è davvero soggettivo, e sulla base di chi sia l’interlocutore.

Comunque, ho una propensione per l’Indonesia come molti altri subacquei, ma ne ho visitata solo una piccola parte. Perciò l’Indonesia è la risposta che in genere do alle persone, spiegando che è un Paese così grande con una vasta gamma di immersioni subacquee, dalle macro alle muck dive, agli incontri con i 5 grandi del mare.

Per la parte delle immersioni fredde, Silfra in Islanda resterà per sempre nelle top 3 perché 100 metri di visibilità significa che non stai nuotando, ma volando in acqua!

 

 

Nel tuo blog parli di salvaguardia, che cosa ti ha ispirato a scriverne in maniera così appassionata?

Ho studiato ingegneria per le energie rinnovabili, e ho lavorato sulle soluzioni per combattere i cambiamenti climatici sperando di portare il mio contributo per “salvare il mondo”. Se durante i 10 anni della mia carriera da ingegnere, sapevo abbastanza bene le cause e l’impatto del riscaldamento globale, l’essere diventata una subacquea mi ha portata a una dimensione totalmente nuova di comprensione. L’oceano assorbe il 93% del riscaldamento globale, perciò è l’ecosistema che paga il pedaggio più alto.

Attraverso i miei articoli, la mia speranza più sincera è di mostrare alle persone che non è un problema di cambiamento climatico o un problema dell’oceano. Ma che tutto è collegato. Voglio anche trasmettere un messaggio positivo e motivatore perché qualche volta ci si può sentire confusi sul da farsi. Non bisogna essere perfetti; si deve solo iniziare. Una cosa alla volta.

 

Scuba Diving Family!

Cosa significa my PADI per te?

L’aspetto che apprezzo di più di PADI è la sua completezza. Ovunque tu viva, non importa se sei un ragazzo o una ragazza, o il tuo livello di educazione, tutti possono diventare dei subacquei, se si è appassionati. Diffondendo in maniera meticolosa gli standard della subacquea ricreativa, immergendosi in maniera sicura e responsabile in giro per il mondo, e rendendolo affidabile, possiamo aprire le bellezza dell’oceano potenzialmente a chiunque. E come Cousteau disse, “Le persone proteggono ciò che amano”.

Leggi di più sulle avventure di Florine sul suo blog World Adventure Divers.

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